La sentenza n. 31870 del 2025 della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione si inserisce in un quadro giurisprudenziale ormai consolidato in tema di confisca allargata ex art. 240-bis c.p., ribadendo il principio secondo cui l’applicazione della misura patrimoniale è subordinata alla verifica della sproporzione tra i beni posseduti e il reddito dichiarato del soggetto, a prescindere dalla condanna per reati diversi da quelli ‘spia’.
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Sentenza n. 31870 del 2025 in merito ai reati previsti dall’art. 240-bis: la fattispecie esaminata
La Corte era chiamata a pronunciarsi su un caso in cui il giudice di merito aveva disposto la confisca di beni ritenuti sproporzionati rispetto al reddito dell’imputato, pur in assenza di condanna per uno dei reati ‘spia’ previsti dall’art. 240-bis c.p.
La difesa aveva eccepito la nullità del provvedimento in quanto adottato in mancanza del presupposto soggettivo richiesto dalla norma.
La decisione della Corte
La Cassazione ha confermato l’orientamento giurisprudenziale secondo cui la confisca allargata può essere disposta solo in presenza di una condanna per uno dei reati indicati nel primo comma dell’art. 240-bis c.p., o comunque nei confronti di soggetti sottoposti a procedimento penale per tali reati, purché vi siano elementi concreti che giustifichino la sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati.
Secondo la Corte, la confisca non può trasformarsi in uno strumento svincolato dalla verifica di tali presupposti, pena la violazione del principio di legalità in materia penale e la trasformazione della misura da sanzione accessoria a misura di prevenzione, estranea al procedimento penale ordinario.
La funzione della confisca allargata
La confisca allargata, introdotta per contrastare l’accumulazione illecita di ricchezze da parte di soggetti dediti ad attività criminose, ha una funzione essenzialmente repressiva, ma si innesta su presupposti oggettivi e soggettivi ben precisi.
La Corte sottolinea che essa non è una misura di prevenzione personale – per la quale esistono strumenti e procedimenti autonomi – bensì una misura sanzionatoria che richiede una condanna e la verifica della pericolosità patrimoniale del soggetto.
Il principio di diritto affermato dall’art. 240-bis c.p.
La Cassazione, nel rigettare il ricorso del Pubblico Ministero e accogliere quello della difesa, ha ribadito che:
«Ai fini dell’applicazione della confisca allargata di cui all’art. 240-bis c.p., è necessaria la condanna per uno dei reati ivi indicati o la sussistenza di elementi che provino la riconducibilità dei beni al profitto di attività illecite riconducibili a tale categoria di reati. In mancanza di tali presupposti, la misura è illegittima».
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