
Avvocato per Responsabilità sanitaria a Napoli a Napoli
La responsabilità sanitaria, nota anche come responsabilità medica, si verifica quando un errore o una condotta negligente da parte di un operatore sanitario provoca un danno alla salute del paziente.
A Napoli, come nel resto d’Italia, i casi di presunta malasanità richiedono una valutazione tecnico-legale estremamente accurata.
Rivolgersi a un avvocato penalista a Napoli esperto in responsabilità sanitaria è fondamentale per tutelare i propri diritti, sia in qualità di persona offesa che di medico indagato.
Avvocato per responsabilità medica: cosa prevede la legge
La responsabilità penale in ambito medico – sanitario è regolata principalmente dall’art. 590-sexies c.p., introdotto con la Legge Gelli-Bianco (n. 24/2017), che disciplina la colpa del professionista sanitario.
Essa può configurarsi nei casi di: – Lesioni personali colpose (art. 590 c.p.) – Omicidio colposo (art. 589 c.p.)
Per la punibilità è necessario dimostrare la sussistenza di colpa per imperizia, imprudenza o negligenza, nonché il nesso causale tra la condotta del sanitario e il danno subito dal paziente.Responsabilità da errore medico
Gli ambiti più comuni in cui può emergere una responsabilità sanitaria sono:
– Errore diagnostico o terapeutico – Ritardo nella diagnosi – Omissione di informazioni e consenso informato – Infezioni nosocomiali – Inadeguata vigilanza post-operatoria
La responsabilità può estendersi anche alla struttura ospedaliera in caso di organizzazione carente o assenza di protocolli adeguati.Il percorso normativo e giurisprudenziale più recente relativo alla responsabilità medica
Per anni la responsabilità medica è stata regolata da un’interpretazione giurisprudenziale incerta e altalenante.
Il decreto Balduzzi (legge n. 189/2012) fu il primo tentativo normativo organico per contrastare l’eccessiva medicina difensiva, causata da un rigorismo giudiziario crescente. Tuttavia, la riforma si rivelò inefficace: invece di chiarire, generò ulteriori incertezze, soprattutto sul ruolo delle linee guida, spesso inadatte a regolare casi concreti complessi.
Una prima sentenza della Cassazione mostrò forte scetticismo, sostenendo che l’intervento legislativo fosse praticamente inapplicabile, stabilì che l’esonero da responsabilità non valeva in assenza di linee guida pertinenti o quando queste dovevano essere disattese per la specificità del caso clinico. Le linee guida, quindi, vennero intese come meri criteri di valutazione della colpa generica, non norme vincolanti.
Successivamente, una nuova pronuncia adottò un orientamento opposto, valorizzando il tenore letterale dell’art. 590-sexies c.p., e contribuendo a ridurre l’ambito di responsabilità penale del medico, in linea con l’intento originario del legislatore.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8770/2018, sono intervenute per porre fine all’incertezza interpretativa che aveva seguito l’introduzione dell’art. 590-sexies c.p., introdotto dalla legge Gelli-Bianco.
Queste hanno, infatti, ricondotto la materia a un punto di equilibrio, stabilendo che l’esonero da responsabilità penale per colpa lieve si applica solo nei casi di imperizia, e non anche per negligenza o imprudenza. Hanno inoltre precisato che tale esonero opera solo in caso di condotte mediche afferenti operazioni complesse, richiamando l’art. 2236 c.c., che già in ambito civile prevedeva una simile limitazione della responsabilità.
La pronuncia ha anche chiarito, inoltre, il valore delle linee guida: esse non vanno intese come regole inderogabili, ma come criteri orientativi. In pratica, il medico può discostarsene se il caso concreto lo richiede, purché giustifichi adeguatamente la sua scelta.
In definitiva, la sentenza ha segnato un punto fermo: ha accolto lo spirito della riforma – ridurre la medicina difensiva e tutelare il professionista in buona fede – senza però sacrificare l’esigenza di rigore nei casi di colpa grave.
Il legislatore d’altra parte, intendeva proprio questo con la riforma: distinguere la colpa grave da quella lieve, con particolare riferimento alle linee guida accreditate.
Sulla base di tali circostanze, una buona perizia medico-legale diventa quindi uno strumento cruciale per determinare:
– L’esistenza dell’errore – La prevedibilità dell’evento dannoso – Il rispetto delle buone pratiche cliniche
Un avvocato penalista esperto si avvale spesso di consulenti tecnici accreditati per impugnare perizie d’ufficio o produrre controrelazioni a tutela dell’assistito.Studio legale responsabilità medica: il ruolo dell’avvocato penalista a Napoli
In caso di indagine per responsabilità medica, è fondamentale affidarsi a uno studio legale penalista a Napoli con esperienza nel settore sanitario.
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